
PERCHÉ ANDARE DAL NUTRIZIONISTA? NON SOLO PER LA PANCIA PIATTA O I KG IN PIÙ
“Tu dal Nutrizionista? Scherzi?”, “Hai la pancia piatta, non hai di certo bisogno di dimagrire”, “Ma se mangi già sano, perché sprecare soldi?”. Queste sono solo alcune delle affermazioni in risposta alla notizia della mia visita dal Nutrizionista. Adesso però voglio raccontarvi quali motivi mi hanno spinto verso questa scelta, come si è svolto tutto e come si evolverà.
Pancia piatta per sempre. Non scegliere una “dieta” ma uno stile di vita
Il mio percorso ormai lo conoscete. Non ho mai avuto grossi problemi con la bilancia, i kg in più c’erano ma non erano eccessivi. Il fatto era che non mi trovavo bene con me stessa, tanto da usare (e per abitudine uso ancora) magliette larghe per nascondere i vari rotolini. La pancia piatta era un miraggio, fino a quando qualcosa si è acceso in me.
La voglia di un reale cambiamento, mi sono nutrita di nuove conoscenze fino ad arrivare alla famosa regola del piatto sano. Tutto ciò ha portato via tanti chili, 10 per l’esattezza. Adesso la pancia piatta c’è, anche se con addominali non ancora pervenuti 😜
Pancia piatta per sempre. Come? Facendo in modo che questo percorso non sia una di quelle “diete improvvisate”, ma uno stile di vita. Che poi, se vogliamo essere precisi, l’etimologia della parola dieta è proprio “modo di vivere”!
Perché sono andata dal Nutrizionista?
Ho fatto della dieta mediterranea la mia guida. Il tutto riassunto nell’immagine qui sotto:
La mia alimentazione segue le linee guida della piramide della dieta mediterranea e i miei pasti rispecchiano la composizione del piatto sano. Presi singolarmente sono equilibrati, ma bisogna valutare nel complesso di tutta la giornata.
Negli ultimi mesi, la mia routine quotidiana ha subito tantissimi cambiamenti. Ritmi e orari diversi che hanno messo a dura prova la mia organizzazione. Vi confesso che alcune volte è capitato di andare a letto senza cena, perché le uniche forze a disposizione erano quelle per raggiungere il letto. Mi facevo degli auto-cazziatoni assurdi perché sapevo quanto fosse sbagliato saltare i pasti.
Sono umana anche io ragazzi e ho sentito la necessità di rivolgermi a qualcuno che raddrizzasse il tiro. Altro dubbio erano gli spuntini, avevo bisogno di capire come strutturarli per essere bilanciati con tutti i pasti della giornata. Un corretto stile di vita comprende anche attività fisica e, finalmente, sarei riuscita ad iscrivermi in palestra. Come gestire l’aumento del metabolismo?
Nel frattempo ho conosciuto la Dott.ssa Giorgia Antoni, Biologa Specialista in Scienza dell’Alimentazione. L’ho seguita per mesi attraverso la sua pagina facebook e alla fine ho deciso di contattarla per una visita.
Piccola info tecnica per chi sta pensando di rivolgersi a un Nutrizionista: “le spese sostenute per visite nutrizionali, con conseguente rilascio di diete alimentari personalizzate, eseguite da biologi, sono detraibili. Ai fini della detrazione, dal documento di certificazione del corrispettivo rilasciato dal biologo dovranno risultare la specifica attività professionale nella descrizione della prestazione sanitaria resa, mentre non è necessaria la prescrizione medica” (Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa, Circolare n. 11/E del 21 maggio 2014).
Nutrizionista: come funziona la visita specialistica
L’incontro con la Nutrizionista è iniziato con un’anamnesi iniziale. Abbiamo parlato della mia storia medica e dei motivi che mi hanno portato da lei. L’anamnesi fisiologica ha riguardato in particolare le abitudini di vita e le funzioni fisiologiche, ad esempio quanta acqua bevo al giorno e se vado di corpo regolarmente. Con quella patologica abbiamo ripercorso insieme tutti gli eventi patologici intercorsi durante la mia vita, nel mio caso il tiroidismo autoimmune, alcuni problemi allo stomaco, afte, herpes labiale e chi più ne ha, più ne metta 😅
In questo modo la Dottoressa Giorgia ha studiato poi l’andamento ponderale, ovvero le variazioni del peso nel corso del tempo (come è stato, se è cambiato, se ho fatto delle diete, ecc…). Tutta questa analisi, in particolare quella patologica e ponderale, è stata vista anche a livello familiare.
Si è passati poi all’esame delle analisi del sangue, precedentemente richieste in un incontro preliminare. Analisi del sangue complete e molto approfondite per avere un quadro completo della situazione.
Spazio poi alle domande dedicate alle mie abitudini alimentari, per quanto riguarda:
- la frequenza di consumo della maggior parte degli alimenti;
- il modo nel quale gestisco la mia alimentazione nell’arco della giornata;
- il livello di organizzazione;
- la qualità dei vari pasti.
Le ho inoltre consegnato un diario alimentare, nel quale ho annotato i miei pasti giornalieri riferiti a due settimane. Tutto questo per fare in modo che il piano alimentare sia impostato in base ai gusti del paziente, alla stagionalità e alle tradizioni. Nel contempo, dovrà essere personalizzato ed equilibrato in nutrienti (proteine, carboidrati e grassi) e micronutrienti.
Il Biologo Nutrizionista in azione
Dal punto di vista della visita vera e propria come si è proceduto? La Nutrizionista Giorgia ha rilevato le mie misure antropometriche, come l’altezza e il peso, e il risultante indice di massa corporea. Quest’ultimo è di 20.8, quindi sono normopeso. Questo dato da solo non è sufficiente, bisogna analizzare anche la composizione corporea.
I miei 52.6 kg da cosa sono costituiti? Si procede all’esame dell’idratazione, della massa cellulare e, di conseguenza, della stima di tutti gli altri indici di nutrizione.
Rilevata la pressione arteriosa, si passa alle circonferenze corporee:
- circonferenza polso, che serve per corporatura;
- circonferenze vita, addome e fianchi, necessarie per calcolare il WHR (rapporto vita-fianchi). Si tratta di un indice di previsione cardiovascolare che conferisce importanti informazioni sull’adiposità.
Gli esami in studio: impedenziometria e adipometria
La impedenziometria è una tecnica usata per l’analisi della composizione corporea. Ci si sdraia supini sul letto e la Nutrizionista provvederà ad applicare degli elettrodi nella mano e nel piede. Una volta attivato il macchinario, il corpo verrà attraversato da una micro corrente ad alta frequenza, di circa 50 KHz. Nel corpo ci sono diverse cellule: alcune si fanno attraversare facilmente perché contengono acqua; altre cellule, come il tessuto adiposo, oppongono invece un po’ di resistenza al passaggio della corrente. Queste informazioni bioelettriche di resistenza e reattanza vengono associate al peso, all’altezza, al sesso e all’età e forniscono, attraverso software specifici, informazioni di composizioni corporea.
L’adipometria è svolta con un ecografo, utilizzando la tecnica degli ultrasuoni. Si tratta di una stratigrafia della coscia, dell’addome e del fianco della coscia. Qui la Nutrizionista andrà a vedere, oltre agli spessori, anche la struttura dei tessuti sottocutanei. In particolare, il tessuto adiposo sottocutaneo, tessuto adiposo profondo e il tessuto muscolare. Di quest’ultimo è possibile rilevare il grado di idratazione, tonicità, allenamento.
Fatte queste analisi e valutazioni, è il momento dell’interpretazione dei risultati e della stesura del piano alimentare personalizzato.
Se siete curiosi di sapere i risultati e quali modifiche sono state apportate alla mia alimentazione, condividete l’articolo e ditecelo nei commenti.
Nel frattempo potete seguire i consigli quotidiani della Nutrizionista Giorgia Antoni anche sulla sua pagina facebook! A presto 😉
Foto cover Pixabay