
#SAPANADA30: ALLA SCOPERTA DEL PASTIFICIO SA PANADA E DEL TERRITORIO DI OSCHIRI
Il pastificio artigiano “Sa Panada” di Oschiri per festeggiare i suoi primi 30 anni di attività ha organizzato, il 14 e 15 settembre, un press ed educational tour in azienda e nel territorio. Sono stata invitata, insieme ad altri instagrammer e blogger sardi, a questa grande festa e voglio raccontarvi nel dettaglio di questo viaggio alla scoperta della Panada sarda di Oschiri – Articolo realizzato in collaborazione con Sa Panada.
La Panada sarda: unione tra gusto, tradizione e convivialità
Il cibo nutre, e sappiamo tutti quanto sia importante mangiare sano e quale impatto abbia su di noi. Il cibo esprime però anche il piacere dello stare insieme, assaporare gusti che portano con se la storia di una persona e della tradizione di una terra. Vivere sano per me significa anche conoscere il territorio e rispettare la biodiversità, significa mantenere e incentivare lo sviluppo delle attività tradizionali.
Una tradizione che può essere reinterpretata, conservando comunque l’autenticità dei suoi sapori e valori. Si può innovare partendo dalla tradizione, vedendo con una nuova chiave ciò che c’è sempre stato.
Come si prepara la Panada sarda di Oschiri
La Panada sarda è un piatto tipico soprattutto di alcuni paesi della Sardegna, ovvero Oschiri, Assemini e Cuglieri. Si tratta di un piatto benaugurale, tradizionalmente preparato per amici e ospiti, che consiste in un fagottino di pasta ripieno solitamente di carne. Un piatto unico bello sostanzioso e dal gusto inimitabile!

La ricetta tradizionale prevede che venga preparata con semola di grano duro, strutto, acqua e un pizzico di sale. Viene lavorata fino ad ottenere dei cerchi di diametro differente, uno grande e uno più piccolo, i quali fanno rispettivamente da contenitore e coperchio del ripieno della panada.
Pastificio Sa Panada: l’Educational Tour in azienda
La prima tappa dell’evento #SaPanada30 è stata il Pastificio Sa Panada, punto d’incontro e di inizio dell’Educational Tour. La padrona di casa, Laura Achenza, e le giovani figlie, Valentina e Martina Meloni, ci hanno accolto e condotti alla scoperta dell’origine della “Panada”, e soprattutto della storia e tradizione di Oschiri.
La Signora Laura ci ha raccontato di come il suo amore per le Panadas, da sempre preparate con la nonna e la madre, sia diventato poi un lavoro. Era il 1989 quando ha avviato la produzione delle Panadas in un laboratorio di soli 60 metri quadri nel cuore di Oschiri.
Il suo obiettivo di portare il prodotto anche oltre i confini del paese, dopo anni di duro lavoro, tanta passione e sperimentazione, è riuscito a diventare realtà. Si è dovuta, infatti, trasferire dal piccolo laboratorio, dove tutto ha avuto inizio, a un nuovo stabilimento, dotato delle più moderne tecnologie. La stessa sede che ho avuto modo di visitare insieme ai miei compagni di avvenuta e luogo in cui la proprietaria del Pastificio Sa Panada ci ha anche mostrato come si preparano le panadas.

È stato ipnotizzante vederla all’opera e osservare l’abilità con cui preparava questi profumati fagottini di pasta ripiena. La parte più bella è stata, senza dubbio, il momento della chiusura della panada: veloce, precisa e impeccabile. Faceva sembrare tutto facilissimo, ma quando ho provato a replicarne una è stato un disastro 😂 La testimonianza nelle instragram stories dedicate a #SaPanada30.
I prodotti del pastificio Sa Panada: dalla versione classica fino alla panada sarda di verdure vegana
Nella Panada del pastificio “Sa Panada” gli ingredienti del ripieno vengono inseriti a crudo e cotti all’interno del fagottino di pasta con il vapore generato durante le cottura in forno. Questa particolarità permette di mantenere inalterate le caratteristiche delle Panadas.
Il è un connubio tradizione e innovazione, e ha ben pensato di realizzare, oltre alla classiche panadas di carne, anche una linea con verdure miste, carciofi e patate, zucchine e gamberetti.
Devo ammettere che io ho un debole per la panada sarda di verdure, in versione vegana. In questo caso l’impasto è preparato senza l’uso dello strutto, il quale è sostituito dal’olio extravergine di oliva. Il ripieno è, invece, un mix di verdure che comprende melanzane, zucchine e peperoni 😋
Le proprietarie del pastificio Sa Panada ci hanno fatto un regalo. Cliccate qui per leggere la ricetta della panada sarda di verdure vegana!
La conferenza stampa #SaPanada30 e la cena gourmet con lo Chef Roberto Paddeu
Dopo la visita in azienda, un pranzo tipico sardo e la visita al Museo etnografico di Oschiri, siamo entrati nel vivo della festa. Tutto il gruppo di instagrammer e blogger sardi ha presenziato alla conferenza stampa #SaPanada30, presso “Il Nuraghe del Lago Coghinas”.
Un momento molto emozionante in cui sono intervenute la Titolare del Pastificio Sa Panada, Laura Achenza, e le sue figlie, Valentina e Martina Meloni, che dal 2014 lavorano in azienda ricoprendo rispettivamente i ruoli di Responsabile Comunicazione e Responsabile Commerciale. Un’impresa familiare, tutta al femminile, che con il suo motto “i valori che ti porti dentro” unisce i trent’anni di esperienza di Laura e i solidi legami con la tradizione con lo spirito innovativo e dinamico di Valentina e Martina.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Stefano Mameli, ex segretario regionale di Confartigianato ed oggi Direttore Generale della città metropolitana di Cagliari, e Andrea Decandia, vicesindaco di Oschiri. Nel loro intervento hanno raccontato dell’evoluzione dell’azienda negli anni e il ruolo che ha ricoperto a livello regionale e mondiale.
Per tutti gli ospiti dell’evento è stata poi preparata una cena a base di panadas gourmet, a cura dello Chef Roberto Paddeu. Il menù prevedeva ben 3 panadas. La mia preferita? La Panada vegan di verdure, carote all’arancia, marmellata di cipolle e uva Cannonau ❤
È stata, inoltre, presentata Sa Panadolce, novità inedita a livello mondiale che nasce del desiderio di Valentina e Martina di proporre al mercato un prodotto nuovo, originale e gustoso. Una delizia frutto della sperimentazione condotta in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e cofinanziata da Sardegna Ricerche, con il bando Servizi per l’Innovazione nelle MPMI.
Tour del territorio di Oschiri

Il giorno successivo, domenica 15 settembre, è proseguito il tour alla scoperta del territorio. Oschiri è un piccolo paese ai confini tra Logudoro e Gallura, che si distende ai piedi del massiccio granitico del Limbara e si affaccia sullo splendido scenario del Coghinas.
Abbiamo visitato per primo l’altare rupestre di Santo Stefano, un’enorme e misteriosa pietra scolpita al centro di un ampio sito preistorico, poi bizantino e medioevale. L’altare rupestre si trova di fronte alla chiesa di santo Stefano, che dà nome al sito, e sparse tra la natura di macchia mediterranea si trovano diverse domus de Janas, ovvero delle strutture sepolcrali preistoriche.
La visita è poi proseguita nella foresta su Filigosu e salendo fino ad un punto di vedetta, a 600 metri di altezza, abbiamo potuto ammirare un panorama mozzafiato. Per finire tappa a Nostra Signora di Othi, una chiesa romanica situata in località campestre, e Nostra Signora di Castro, una cattedrale da fine XI secolo al 1508, dove ci ha atteso uno splendido pic nic a base di prodotti locali e…panadas!
Dopo questo racconto sono sicura di avervi fatto venire voglia di assaggiare una Panada del Pastificio Sa Panada e visitare Oschiri, un territorio ricco di storia e bellezze naturali da scoprire e ammirare.